Sharp objects è una miniserie televisiva statunitense del 2018 creata da Marti Noxon per HBO e diretta da Jean-Marc Valléé, adattamento dell’omonimo romanzo del 2006 scritto da Gillian Flynn, autrice di Gone Girl. Il crime drama racconta la storia di Camille Preaker, una dolente Amy Adams, giornalista di cronaca nera, che in seguito alla morte di una ragazzina e alla scomparsa di un’altra nella sua città natale, Wind Gap nel Missouri, si reca nei luoghi della propria infanzia come reporter sul campo.
La protagonista torna a vivere nella casa padronale di sua madre Adora, antica dimora storica di famiglia, e conosce la sua sorellastra adolescente Amma, da un lato freneticamente impegnata ad allestire una perfetta riproduzione in miniatura della villa stessa – una casa delle bambole metafora chiave del plot – dall’altra costretta a rivestire il ruolo di divinità provocatrice all’esterno. Il ritorno ad uno spaccato della provincia americana è anche un ritorno al passato traumatico di Camille e ai suoi fantasmi. Camille infatti è costretta a rivivere dolorosi ricordi del passato inaccessibili alla mentalizzazione e impressi sulla propria pelle secondo quella che è diventata una strategia per esprimere una sofferenza antica e profonda derivata da ripetuti abusi relazionali inesplicabile a parole, di cui le cicatrici sul proprio corpo ne sono la rappresentazione.
I flashback e gli incubi notturni favoriti dall’assunzione di alcol e droghe mostrano, in una sovrapposizione di piani temporali e psichedelia, l’adolescenza di Camille gravata dal lutto per la perdita della sorella in circostanze misteriose, ma anche l’asfissiante chiusura della provincia americana, condensato della ruralità statunitense e sedata da un alcolismo diffuso e tollerato.
Camille si troverà suo malgrado a vivere ancora una volta le dinamiche della piccola cittadina del Missouri (costellate da misoginia, razzismo, machismo), ma soprattutto l’invischiante rapporto con sua madre Adora, figura di attaccamento insicuro fortemente disturbata. La stessa celebrazione patriottica della fondazione di Wind Gap è l’esaltazione metaforica del patriarcato in cui gli uomini sono colpevoli, assenti ovvero collusivi, e le donne forse vittime della società patriarcale stessa. Ma la cittadina vuole un colpevole, e lo si cerca dapprima fra i migranti “stranieri”, e infine viene identificato un figlio del luogo.
Con una messa in sequenza inappuntabile e un montaggio accuratissimo, Sharp objects è un viaggio perturbante e oscuro sui demoni del passato della protagonista fino al tentativo di far prevalere le proprie parti sane nelle sue scelte. Gli “oggetti affilati”, buoni, cattivi, sono gli strumenti taglienti con cui Camille si ferisce per “sentirsi”, ma rappresentano anche i costituenti di un Sé alieno genitoriale e socio-culturale.
Bibliografia:
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Fonagy P, Moran G, Target M (1993). “Aggression and the psycological self” International Journal of Psycoanalysis, 74., p. 471-485. In Mazzotta L., “Le modalità di rispecchiamento”, 2018.
Lemma A (2005). Under the skin: A psychoanalytic study of body modification. Routledge. Trad it.: Lemma A (2011). Sotto la pelle: psicoanalisi delle modificazioni corporee. Raffaello Cortina Editore.
