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Pocahontas

A cura di Silvia Martinelli

Pocahontas è un film di animazione prodotto da Walt Disney Animation Studios nel 1995. Ambientato nel 1607, racconta la storia di un equipaggio di coloni inglesi che partono alla conquista del nuovo mondo, sicuri di trovarvi oro e libertà. Incontreranno una terra rigogliosa coltivata con cura dalle tribù locali e la figlia del capo indiano, Pocahontas, tesserà col capitano dei coloni, John Smith, una storia d’amore indimenticabile.

Questo cartone animato è di particolare interesse perché si occupa con grande chiarezza di diversi temi complessi: la maturazione del soggetto attraverso la separazione-individuazione, il ruolo dell’inconscio, le dinamiche di gruppo.

Inoltre, offre un intreccio e un finale originali rispetto al classico “e vissero felici e contenti”.

Pocahontas è una giovane adulta che si affaccia alle responsabilità con un fare fanciullesco: gioca, si tuffa nelle cascate e fatica ad immaginarsi in una vita tranquilla, come auspica invece suo padre.

Dietro a questa apparente resistenza non c’è soltanto la tentazione di rimanere bambina ma un principio di consapevolezza: la ragazza ha intuito che la vita non sempre scorre pacata, e nella possibilità che sia movimentata c’è vitalità. Così, quando arriva al bivio, Pocahontas dirige la sua canoa verso il ramo del fiume che diventa torrente.

Nella confusione piuttosto tipica della sua età, la protagonista cerca di orientarsi e dà molto valore ad un sogno ricorrente, dove una freccia ruota sempre più velocemente e poi si ferma. Nonna Salice, albero maestoso (ma anche guida spirituale, spirito materno, inconscio) la aiuta ad interpretarlo: la freccia indica la via e per comprendere questo messaggio la nipote deve ascoltare il proprio cuore, seguire il vento e i suoi colori, il suo Desiderio.

E’ grazie a questa predisposizione ad ascoltarsi e alla sua curiosità che Pocahontas entra in contatto con i coloni sbarcati nella sua terra. La maturazione di lei come soggetto va di pari passo con la costruzione di una relazione con John Smith.

I due decidono di accogliere le rispettive differenze, mettendo da parte i pregiudizi e rinunciando a plasmare l’altro. A partire da queste premesse, non solo dialogano il mondo occidentale e quello indigeno, ma anche la tradizione e la novità all’interno della tribù, per cui Pocahontas rifiuta il matrimonio con un valoroso guerriero e si autorizza ad esplorare il rapporto con un “bianco”, John, del quale si innamora perdutamente.

Mentre tra coloni e indigeni cresce l’odio e si prepara una guerra, i protagonisti scoprono le reciproche usanze e la ricchezza nella differenza. Più importante ancora, scelgono la propria via, amandosi e mettendo così a repentaglio le loro vite. Pocahontas ritrova la freccia nella bussola di John e chiarisce così il suo Desiderio. I due prendono posizione presso le rispettive fazioni e riescono a porre fine al conflitto, aprendo un dialogo.

Da notare come, rispetto ad altre produzioni Disney pensate per i bambini, questa storia d’amore sia significativamente diversa. Pocahontas e John si incontrano di nascosto, si scambiano baci in diversi momenti del film (non solo nel finale) e si cercano con una passione raramente rappresentata in maniera così esplicita.

Proprio nel nome della libertà individuale, del rispetto della reciproca autonomia nel seguire il Desiderio, i due finiranno per dirsi addio. “Scegli da sola qual è la tua via” le dice il padre quando Pocahontas deve decidere se salpare con John verso l’Inghilterra. Sceglie di restare, con la promessa all’amato di rimanere al suo fianco per sempre. Dall’alto di una rupe lo saluta, inviandogli il vento del suo Desiderio, che soffia forte e gonfia le vele.

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